Salvatore LaisaSalvatore Laisa

Hard Disks grossi vs il Cloud

Tags: tecnicismidevicecloud

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Foto di William Warby su Flickr Foto di William Warby su Flickr

Stamattina ero al Radiant, una fiera che di tanto in tanto mi piace bazzicare visto che ogni volta ne esco con qualche gadget low cost con cui giochicchiare (nerd smile) e tra le "bancarelle" mi è caduto l'occhio su un Hard-disk da 3TB a circa 80/90 euro, essendo un mezzo ossessionato per l'archiviazione e i backup mi stava venenedo quasi istintivo prenderlo, ma poi mi sono fatto la solita domanda: ma poi, che me ne faccio?

In realtà è la domanda che, anche se non sembra, mi faccio tutte le volte che sto per comprare qualche nerdata.

La particolarità della domanda in questo caso è che grazie al Radiant ho potuto seguire i trend dell'archiviazione degli ultimi 20 anni, o meglio come questi trend venivano vissuti dalla gggente della strada, ma per continuare credo sia doveroso spiegare brevemente un paio di presupposti

Breve storia del Radiant

Il Radiant & Silicon (abbreviato in "Radiant") è un mercatino/mostra scambio che viene fatta ogni 3/4 mesi al Parco Esposizioni di Novegro (Milano), originariamente nata come mostra dedicata ai radioamatori si è poi evoluta in un contesto tecnologico-consumer più generico.

Esiste dal 1991, io non mi ricordo esattamente da quando ho iniziato ad andarci, il ricordo più vecchio che ho di questa fiera è di un'edizione in cui mi sono fatto masterizzare al momento (per modo di dire, ci volle circa un'ora) una copia di Quake II, datato 1997...

Breve storia dei supporti di memorizzazione al Radiant

Una cosa interessante del frequentare spesso questa fiera (almeno una volta all'anno circa) è che si notano in modo evidente i cambi di interesse/trend del settore tecnologico orientato al mercato consumer.

Forte di prezzi ribassati rispetto ai negozi (sopratutto sui supporti di memorizzazione) i primi anni vedevo gente uscire dalla fiera con scatoloni misti di floppy disk e primi CD-rom masteriazzabili, pochi anni dopo (primi 2000) uscivano flotte di scatoloni di CD+/-R con annesse torrette di custodie, passati un altra manciata di anni (2004/2005 circa) gli stessi scatoloni che uscivano in massa dalla fiera erano etichettati DVD-R.

In questi ultimi anni invece... niente più scatoloni!

Il cloud storage nel quotidiano

Come sappiamo benissimo ormai i supporti di memorizzazione ottici sono alla deriva (basti vedere il flop abbastanza clamoroso del formato Blue-ray) da quando connessioni a internet (abbastanza) veloci e servizi di cloud storage come Dropbox & co hanno iniziato a spuntare come funghi.

C'è chi si fida, chi (dice) di non fidarsi, ma ormai ci importa di più caricare una foto su Facebook o Instagram che salvarla su un HD o DVD, su quei social sapremo sempre come e dove trovarla, indipendentemente da dove siamo e cosa stiamo usando.

Si vendono sempre meno lettori MP3: perché c'è lo smartphone che ti permette di usare iTunes o Spotify per ascoltare tutta la musica che vuoi dal cloud.

Si vendono sempre meno fotocamere compatte: perché si, vero che è un device digitale ma non puoi caricare subito la foto o il video sui vari social, azione ormai necessaria per immortalare un momento.

Il tempo ci dirà

Purtroppo l'efficacia dei supporti di memorizzazione non si misura sulla praticità "al momento" ma sulla loro persistenza nel tempo.

Ci si è resi conto verso il 2010 che CD e DVD masterizzabili (specie quelli economici) su lungo termine non erano affidabili, quando recuperando alcuni dischi masterizzati un decennio prima (a volte anche meno) si sono rivelati illeggibili.

Quindi vedremo penso tra un 5 o 6 anni se il cloud, per noi utenti, sarà davvero la soluzione definitiva.

Intanto... è dannatamente comodo!


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