Salvatore LaisaSalvatore Laisa

Il ritorno dell'oscuro viandante

Tags: gamingrecensionenostalgia

Tempo di lettura: 5 minuti

Giocato su: Xbox Series X

La splash screen di Diablo II: Resurrected.La splash screen di Diablo II: Resurrected.

Nell'ormai lontano 2000 usciva uno di quei casi rari videoludici di sequel che oscura completamente il capitolo precedente: parliamo ovviamente di Diablo II. Nonostante la versione "Resurrected" (ovvero completamente rifatta da zero) di questo gioco sia uscita nel 2021, qualche giorno fa grazie a una bella offertona dovuta per lo più all'uscita del quarto capitolo della saga, l'ho aggiunto alla mia libreria. E ragazzi... che feels!

Diablo II è stato uno di quei pochi videogiochi che a suo tempo conoscevano praticamente tutti: se ne parlava a scuola con i compagni di classe e anche tra gli amici del mio paesino.

L'ho rigiocato poche volte da allora ma mai "seriamente", questa è effettivamente la prima volta da quasi venti anni fa che ho fatto un re-play completo dall'inizio alla fine, compreso l'Atto 5 (che era parte dell'espansione "Lord of Destruction" uscita poco dopo) che non ho mai finito.

2000 vs 2023: cosa è cambiato e cosa è rimasto

Nonostante questo sia un remake da zero dell'originale, per il 90% di quello che ti mettono davanti non si vede praticamente differenza. Ovviamente tutte le grafiche sono ottimizzate per le risoluzioni odierne, i modelli 3D hanno qualche poligono in più e la parte di multiplayer ora gioco un ruolo un po più di primo piano. Ma per il resto è il buon vecchio Diablo II.

La postazione da cui lo sto giocando invece è radicalmente diversa dato che ho deliberatamente scelto di acquistare la versione per console Xbox invece di quella PC 🤓.

I personaggi/classi di Diablo II in posa prima dell'inizio della festa.I personaggi/classi di Diablo II in posa prima dell'inizio della festa.

Quindi sono passato dal mio vecchio PC di camera mia a casa dei miei (del quale non mi ricordo minimamente le spec dato che erano periodo di cambiamenti), con monitor CRT 14" o 16" (credo), tastiera e mouse dalla plastica grigio-sporco e seggiolina low-cost da ufficio a una Xbox Series X, TV da 46", divano dell'appartamento dove sono ora e controller.

Un discreto divario di differenza, ma l'ho fatto anche per "ravvivare" un po l'esperienza: i vari Diablo I,II e III li ho sempre giocati tutti su PC con tastiera e mouse quindi visto che l'offerta di D2R su console era molto appetibile ho voluto introdurre questa novità all'operazione nostalgia.

Il controller contro il mouse in questo gioco non fa poi una grossa differenza, ci si abitua subito e un paio di di accorgimenti della UI ottimizzate per questo tipo di input sono anche più comode dei vari click-click-click-click, è un po meno chiaro il controllo del personaggio nelle situazioni un pò affollate. Non che sia un gioco che necessita di precisione ma con il mouse era un po più facile capire quale "percorso" avrebbe seguito il tuo personaggio mentre con il controller in alcune occasioni sono rimasto perplesso.

Retro-turismo-virtuale

Devo ammettere che il mood e il tema delle location di Diablo II era talmente ben curato che rivederle ora mi ha dato quel senso di nostalgia che provi quando rivedi qualche luogo dell'infanzia.

Atto I: dall'accampamento delle amazzoni al monastero "infestato", nel primo atto si continua con l'estetica medievale/gotica del primo Diablo. E ci sta, era un ottimo modo per mantenere appunto la continuità del primo.

Atto II: qui è dove cominciano a introdurre novità: si passa al deserto e una forte ispirazione filo-egiziana, e poi l'hub principale... ahhh Lut Gholein! qui ci ho speso davvero le ore ai tempi e rigiocandoci ora mi ricordo ancora ogni angolo di questa mini-città. E quelle dannate bestiacce saltellanti nelle zone all'aperto 🤬...

Una delle location più insolite nel secondo atto del gioco.Una delle location più insolite nel secondo atto del gioco.

Atto III: continua il trend delle nuove ambientazioni introducendo la città di Kurast e un'ambientazione in stile Maya/Inca/civiltà del Centroamerica. Concetto interessante ma purtroppo però non ho molto amato il layout dell'hub di questo atto e in generale anche le aree successive sono un po frustranti come "forme" (vero che ogni area è generata casualmente ad ogni partita, ma ci sono chiari pattern che si ripetono).

Atto IV: qui si va con il surreale viaggiando letteralmente all'inferno. E' l'atto più corto del gioco, si mixa un pò il gotico del primo atto con elementi più fantasy. Niente di particolarmente notevole a parte la cattedrale nella quale si svolge lo scontro finale. A posteriori possiamo dire che è stato un po un prototipo per alcune aree che verranno poi introdotte in Diablo III.

Atto V: questo in realtà come già detto all'inizio è un'area per lo più nuova per me. Abbastanza ispirato alle steppe eurasiatiche come design, le zone sono in generale più grandi ma non mi ha detto nulla di che.

La massima espressione di "cinematica"

Oltre al gameplay divertente, ma che comunque inizia a sentire il peso degli anni, Diablo II era universalmente riconosciuto come uno dei giochi con la migliore storia, ottime musiche e la perfetta unione tra le due in poche ma molto memorabili cinematiche.

Dall'introduzione di Marius che sarà narratore e testimone in prima persona degli eventi del gioco, al pellegrinaggio dell'Oscuro Viandante (che altri non è che il protagonista del primo Diablo) le cinematiche di Diablo II, ora con grafica e audio aggiornate, sono diventate dei classici per certi aspetti ancora imbattuti e qualcosa che anche oggi difficilmente si vuole saltare.

Ma non fidatevi delle mie parole, guardate e sentite voi stessi:

Per chiudere

Diablo II Resurrected è decisamente un remake azzeccatissimo, il fatto che al contrario di Quake è un classico che non rigiocavo da quasi 2 decenni ha aiutato tantissimo a "riconettermi" con il me stesso di allora e averlo giocato da console invece che da PC mi ha aiutato ad aggiungere qualche fattore di novità e freschezza all'esperienza.

Va detto che ad oggi in certe parti risulta frustrante e non vado matto per i dungeon troppo labirintici (che qui abbondano) ma almeno il fatto che oggi il multiplayer è molto più facile da fruire può aiutare a superare le parti più rognose.

Se non lo avete mai giocato vale il prezzo pieno, ma se come me sapete già a cosa andate incontro, forse è meglio aspettare qualche offerta 😇.


Se ti piace questo blog e ti va di supportarmi, o anche solo se se ti sto un pò simpatico, puoi offrirmi un caffé! E' un piccolo gesto ma che apprezzerei molto 🙂.